Invischiati in segreti di stato - Lupin III La lapide di Daisuke Jigen

Finalmente sono riuscito a mettere le mani su La lapide di Daisuke Jigen, nuovo film animato di Lupin III più breve del solito e diviso in due episodi, e il cuore non ha ancora smesso di battermi forte tanto è stato meraviglioso! È valsa davvero la pena aspettare ventisette anni dalla serie con la giacca rosa alla serie su Fujiko Mine prima di riprendere in mano il franchise!

Lupin III La lapide di Daisuke Jigen poster cover




Lupin III La lapide di Daisuke Jigen cimitero
Questo mediometraggio (50' circa) è ambientato a Berlino Doroa Est, città famosa per il bassissimo tasso di criminalità, dove cadde una gemma preziosa, frammento di un meteorite, al tempo del medioevo. È proprio per rubare la gemma chiamata Piccola cometa che Lupin III e Daisuke Jigen si intrufolano in questo paese e, quasi completato il colpo, vengono scoperti e braccati dalle milizie del luogo. Nel trambusto della fuga, entrambi vengono colpiti da un misterioso cecchino che si rivelerà essere Yael Okuzaki, un assassino infallibile con il vizio di lanciare un D6 (dado a sei facce... quello classico) per decidere con quanti proiettili dovrà portare a termine il suo lavoro, assoldato per uccidere Jigen. La trama, già leggermente distante dalle solite usate per OAV o film di sorta, si evolve tra scene d'azione e momenti di tensione altissima, lasciandoci a bocca aperta arrivati a fine primo episodio e spingendoci a divorare la seconda parte, mossi da curiosità e guidati da piccolissimi indizi verso la fine vera e propria. Siccome questa storia prende posto tra la serie dedicata a Fujiko e la prima serie (quella con la giacca blu), non è presente il personaggio di Goemon, scelta preferibile ad una sua presenza marginale ed estranea, mentre a Zenigata è permesso solo un piccolo cameo nella scena finale, con l'ispettore molto più figo in pochi secondi che in intere stagioni.

Lupin III La lapide di Daisuke Jigen Fujiko uomo mascherato
Per il design dei personaggi si è scelto di mantenere, e ringrazio per questo, lo stile de Mine Fujiko to Iu Onna, molto più vicino al design originale di Monkey Punch che a quello degli anime, seppur abbandonando la scelta dell'ombra realizzata con "tratti a matita" per usare una tecnica più ordinaria ma apprezzabile. Graficamente parlando, questo mediometraggio è semplicemente stupendo: i colori sono forti, accesi e brillanti, ma riescono a riprodurre un'ambientazione noir e un'atmosfera a tratti cupa senza alcuno sforzo, mente le animazioni sono spettacolari, meravigliosamente fluide e integrate piuttosto bene con gli elementi realizzati in computer grafica. Davvero un piacere per gli occhi. Oltre all'aspetto e alle animazioni, c'è stata anche una cura per il dettaglio abbastanza basilare ma mancante in molti altri lavori, sia d'animazione che non, come la presenza di garze sulle ferite per la durata del film, la posizione dei lividi o la necessità di usare una mano anziché un'altra per via di una spalla fuori uso. Decisamente da elogiare anche la colonna sonora, perfetta sia per lo stile che per l'atmosfera del film.

Insomma, La lapide di Daisuke Jigen (Lupin the IIIrd: Jigen Daisuke no Bohyo) di Takeshi Koike è di diritto uno dei migliori film del franchise, seppur contenuto nel minutaggio, molto bello sotto ogni aspetto e finalmente con una storia narrata molto vicina ai temi e ai fasti della prima, leggendaria, serie. Se il livello è finalmente tornato questo (magari), non vedo l'ora che esca la nuova stagione dedicata al ladro gentiluomo!

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